Oggi ho visto il dvd dello spettacolo di Benetazzo, aspettando un altro 1929.
Le riprese non sono affatto curate, il video ha addirittura interi minuti fuori sinc.
Ma andando oltre le povertà sceniche e gli handicap dell’editing, i contenuti sono dilanianti. Rompono le ossa dei più preparati a un futuro difficile per l’intera umanità; mentre fanno a pezzi coloro i quali sono a digiuno di informazione su temi come la curva del petrolio, il signoraggio, le crisi finanziarie, le speculazioni bancarie, debiti pubblici, l’impatto dell’euro, relazioni con il mercato asiatico, e si possono permettere un insignificato ottimismo.
L’autore, Eugenio Benetazzo, riesce a offrire un lucidissimo spaccato della contemporaneità economica fatta di mutui e interessi. Distribuisce consapevolezza e conoscenza su temi che per l’uomo comune sono intrecciati e a fatica comprensibili.
Azzarda, però, come scrive l’editore che lo distribuisce in un libretto contenuto nel cofanetto del DVD, tesi poco sostenibili sulle diversità culturali. Si pone come un padano d.o.c. nei confronti degli immigrati, e farcisce di intolleranza molti settori delle sue sparate.
Ritengo quelle 2 ore un importante piattaforma ontologica che prepara a un imminente domani che si presenta sempre più buio e pericoloso, soprattutto: inarrestabile.