
francesco muzzioli (sn) con carmine lubrano
ph fabio d’ambrosio
Nota biografica
Si occupa di letteratura a tutto campo.
Innanzitutto come critico e teorico, interessato soprattutto al rilevamento e alla costruzione di una tendenza antagonista, nella convinzione che la letteratura in quanto tale (con le sue tecniche e i suoi valori estetici) non sia sufficiente, anzi sia una trappola ideologica del tipo consolatorio e inibente, e che occorra pertanto lavorare in essa e con i suoi strumenti anche contro la letteratura stessa, promuovendo la trasformazione, la contraddizione interna e l’autocritica della scrittura ed aprendone il “cerchio magico” verso i conflitti della società. Attorno a questa linea di ricerca principale si articola, da un lato, la pratica dell’insegnamento rivolto ai giovani e, dall’altro, la scrittura creativa (anch’essa diffusa su vari generi: prosa, poesia e teatro), pensata soprattutto per la lettura in pubblico.
Muzzioli ha al suo attivo una lunga attività di critica, sia sugli autori contemporanei (con numerose introduzioni ai volumi di poesia), sia in generale sul Novecento. Ha scritto studi e monografie su molti autori, da Pasolini a Saba, da Michelstaedter a Calvino e Malerba. Un lavoro di ricostruzione storica, che tuttavia non perde mai di vista l’analisti testuale, è quello realizzato insieme a Marcello Carlino, sulla fase iniziale del XX secolo: La letteratura italiana del primo Novecento (La Nuova Italia Scientifica, 1986). I contributi più recenti sono quelli dediati a Pascoli e il simbolo (Lithos 1993) e a La poesia di Cesare Ruffato (Longo, 1998, con un saggio bibliografico di Daniela Forni).
Negli ultimi anni la sua ricerca ha privilegiato il terreno della metodologia e del dibattito tra le tendenze critiche, nell’ambito della teoria letteraria. In questo ambito ha pubblicato un manuale generale di orientamento (Le teorie della critica letteraria, Carocci, 1994) e un aggiornamento-approfondimento che arriva fino alle soglie del Duemila, Teorie letterarie contemporanee, Carocci, 2000. Un ulteriore lavoro ha riguardato la tendenza neo-marxista e la questione della tendenza “politica” nella letteratura (L’alternativa letteraria, Meltemi, 2001), mentre un volume in corso di stampa (Le strategie del testo, in uscita da Meltemi) è inteso al recupero della strumentazione classica della retorica per scandagliare a fondo – con un’ampia revisione del repertorio di citazioni e il supporto di alcuni esercizi di lettura – le dinamiche testuali di critica dell’immaginario e autocritica del “valore” simbolico.
È intervenuto spesso nel dibattito con scritti propositivi di tendenza antagonista, toccando anche il problema della diffusione e distribuzione di prodotti non immediatamente integrabili nell’attuale assetto del mercato editoriale.
Muzzioli insegna presso l’Università di Roma “La Sapienza”, nel Dipartimento di Italianistica e Spettacolo. La sua attività didattica è rivolta principalmente alla teoria della letteratura e all’analisi del testo, come avvicinamento a una tecnica di lettura fortemente critica, tale da caratterizzare lo studio quale “laboratorio alternativo”. Sul valore didattico della letteratura, Muzzioli è intervenuto in particolare nello scritto di premessa al volume di AA. VV., Il laboratorio di italiano, Milano, Unicopli, 2002.
Come autore di testi creativi,
ha pubblicato in diversi “generi” di scrittura: ha iniziato con la narrativa, producendo “una specie di romanzo”, Il bizzarro caso dell’uomo ameboide (Latium, 1988), che riprende alcuni luoghi del fantastico, rielaborandoli a forza di parossismo, di ironia e di plurilinguismo.
Nel campo della poesia
ha pubblicato finora due volumetti: Materiale comune, Fermenti, 1999; e Kilkoa, Oèdipus, 2002. Le sue direzioni di ricerca sono quelle di un verso lungo e ritmato, con il ricorso, in alcuni casi, alla rima ripetuta e ossessiva, della citazione e del grottesco, e – in generale – di una carica di rabbia e di sarcasmo che si trasmette alle strutture e che non risparmia la poesia stessa.
Di recente è stato ospitato nella collana di libri artistici di Cosimo Budetta, con Per la papaia del papa (Ogopogo, 2004). Un suo lavoro di prossima uscita, scritto in collaborazione con Antonio Maria Pinto, si intitola Bussoribussi.
Ha scritto per il teatro i testi di Recitazioni, Le Impronte degli Uccelli, 2000. Tra le invenzioni recenti e inedite, questa realizzata anche vocalmente su disco, ha proposto in pubblico La tempesta spaziale, parodia shakespeariana che polemizza con la guerra attuale.