
ph fabio d’ambrosio
nota biografica
Giovanissimo si interessa ai problemi dell’apprendere e informare visivamente, alle sperimentazioni e al complesso mondo del fare e del costruire. Spazia dall’architettura al design, dall’arte visiva alla moda.
Cresce artisticamente grazie all’incontro umano e culturale con maestri dell’arte del fare come Josef Albers, Konrad Wachsmann e Max Bill che, nel clima del Bauhaus, operano scientificamente basandosi sull’allargamento del campo del percettibile e sulla verificabilità delle soluzioni date ai problemi.
Nel 1954 frequenta architetti e ingegneri e progetta interruttori automatici con pulsante fosforescente.
Al 1957 risalgono le prime opere inoggettive. Alla fine degli anni cinquanta si interessa ai problemi della plasticità strutturata, progetta e realizza superfici a testura vibratile in acciaio e in alluminio.
Nel 1961 espone la sua prima personale alla mala galerja di lubiana. Nel 1962 partecipa alla mostra itinerante arte programmata, organizzata per olivetti da bruno munari. Negli anni sessanta iniziano i suoi rapporti con i maggiori protagonisti del mondo costruttivista e un’intensissima attività espositiva. Nel 1963 si associa al movimento nouvelle tendance recherches continelles.
Nel 1965 partecipa alla mostra the responsive eye al moma di new york. Dal 1976 al 1981 è titolare della cattedra di pittura all’accademia di carrara. Nel 1981, è divenuto direttore del Museo d’Arte Moderna di Ciudad Bolivar, Venezuela. Ad oggi è presente con mostre personali e rassegne nei musei di tutto il mondo.
“Alviani è noto per le sue ricerche nell’ambito dell’arte ottico-cinetica, rivolte a una programmazione costruttiva integrata con la componente percettiva. Con l’uso di lamiere di alluminio o acciaio, Alviani costruisce superfici vibratili, distanze illusorie, avvicinamenti deformati, fenomeni di evaporazione, fino all’inglobamento dello spazio reale con i suoi ambienti trasformabili.”(treccani.it)
…un disco d’acciaio tornito produce immagini sempre diverse per lo spostamento o della fonte luminosa o dello spettatore… alcuni momenti della fruizione dinamica sono: specularità + riflessione + fonte luminosa + angolazione visiva + movimento = vibratilità (dell’oggetto) + comportamento (del fruitore) = interrelazione + percezione = situazione…