BLEBB variazioni su massimario
Alfonso Malinconico
con interventi di
Tomaso Binga
Marcello Carlino
Lamberto Pignotti
poesie
Fabio D’Ambrosio Editore, Milano 2008
ISBN-13: 978-888831910-0
Volume in-8°, rilegato, pagine 74
€ 15,00
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BLEBB – Testo a fronte
(…) tra ironia, indignazione, umorismo e sarcasmo amaro Alfonso Malinconico decostruisce il vangelo, una raccolta di frammenti sentenziosi in più tomi con sedicenti interpretazioni giuste, dell’ordine giudiziario. Preleva così che se ne evidenzi l’astrattezza; sposta tanto che se ne ravvisi la funzionalità servile; ripete come fa un disco che si incanta, al punto che ne sbalzi la meccanicità autoreferente, avulsa dalla vita. E poi copre i frammenti del massimario, ne cancella delle parti, li rasciuga in filamenti, li rimpasta in neoformazioni anagrammatiche, li veste da fantasmi, li ricovera un una casa chiusa (la casa madre del potere?) o li indirizza verso un buco nero, li ricuce con altri fili prestandoli a una significazione del tutto alternativa, facendone materia di un libero gioco espressivo. Ne scopre la pertinenza alle leggi dominanti dell’economico (il tema del prezzo e delle condizioni d’acquisto del massimario è ripetuto e rende testimonianza, quanto ai rapporti sociali di produzione e alla dialettica del potere, della condizione almeno di informato sui fatti alla quale non può dirsi estraneo questo istituto di convenzione giuridica) e in contemporanea va schierandole a fronte una via di resistenza e di fuga, una possibilità di riconversione antieconomica.
Che il gioco, però, non finisca (…) qui, il lettore avvertito, abile nel districare i testi a fronte, presto lo capisce. Il massimario, trattato così, allude al che fare nei processi e nei dibattimenti anche extragiudiziari in cui siamo presi ogni giorno, nei quali è proprio la messa in questione dei codici, dei tanti codici che manovrano la nostra socialità, a decidere quanto sappiamo usare della nostra libertà e progettare consapevolmente e meglio il futuro; e allude metalinguisticamente alla letteratura, che lavora anch’essa di codici per poterli rivitalizzare, per restituirli ad una più degna funzione, per riempirli di novità di significazione, di conoscenza, di lettura del mondo.
E certo, per questo, il libro di Alfonso Malinconico ha dell’allegoria. Come il suo titolo Blebb plurimo tra la mescidazione di un blob dadaista, una esclamazione di riprovazione e di disgusto, un neologismo inaugurale più serio di un gioco.
Marcello Carlino