Nota biografica Autrice di narrativa, poesia, testi per il teatro e per il cinema. Il suo percorso, sotto il segno della trasmutazione infinita, rielabora meticciati linguistici e culturali, filosofie orientali, androginie dell’immaginario. Ha pubblicato: Né lisci né impeccabili , (racconti) Arlem 2000, tradotti dalle riviste francesi « Europe » e “ARPA”; La criminale sono io…
Italiano per straniati Tiziana Colusso
con un saggio di Gaetano delli Santi
poesie Fabio D’Ambrosio Editore, Milano 2004 ISBN 88-88319-04-2 Volume in-8°, rilegato, pagine 80
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L’opera di Tiziana Colusso, di chiara valenza politica, avverte l’urgenza di una parola lapidaria che restituisca nel testo scritto -al pari delle iscrizioni di epoca augustea- le efferatezze sociali compiute dall’uomo sull’uomo nel corso dei secoli e la nostra quotidianità mercificata cova il virus altamente infettivo di una comunicazione didascalica, opportunistica, privata della propria funzione critica. Di contro a tale imperante qualunquismo, i testi di Tiziana Colusso si compongono di aggregazioni linguistiche che, lontane dall’autoreferenzialità di un codice linguistico pasciuto in se stesso, parlano della concretezza delle situazioni da cui provengono: la poesia è atto di denuncia, onda rabbiosa ed impietosa, parola oscena, esasperato non-sense di una «lingua patria e matrigna», ormai incapace di arricchire l’uomo sia in senso esistenziale che relazionale. La raccolta di poesie Italiano per straniati di Tiziana Colusso delinea fin dal titolo la dimensione straniante, alienata, di un mondo gravemente malato in cui la peste è dovunque e aggredisce corpi ed oggetti senza alcuna distinzione. La denuncia degli orrori (il morbo delle stragi di Beslan, Baghdad, Jakarta, l’attacco dell’11 settembre) comincia nell’incipit in prosa del testo e si struttura in sei capitoli che leggono la realtà sotto molteplici ottiche rilevatrici della degradazione della situazione attuale. In un clima così malato, la poesia è chiamata a svolgere il compito di vaccino sociale ed il linguaggio (Epidemos) è contemporaneamente virus e anticorpo, come l’autrice spiega nel Prologo: «Epidemos è apparizione simultanea del contagio e del Sermone del Contagio». “Tiziana Colusso: un elastico teso tra Beckett e Buddha: “(…) Le assi cartesiane del libro fissano una grammatica dello straniamento (…) un percorso che procede per aggregazioni di senso e variazioni di lingua, in un libro lucidamente disegnato, strutturalmente solido. (…) Una chimica sottile: su questa ipotesi si snoda l’avventura poetica di Tiziana”. (Mario Lunetta)
italiano per straniati // poesie di tiziana colusso

francesco muzzioli
Nota biografica Si occupa di letteratura a tutto campo. Innanzitutto come critico e teorico, interessato soprattutto al rilevamento e alla costruzione di una tendenza antagonista, nella convinzione che la letteratura in quanto tale (con le sue tecniche e i suoi valori estetici) non sia sufficiente, anzi sia una trappola ideologica del tipo consolatorio e inibente,…
‘italiano, lingua per straniati’, recensione tratta da ‘il riformista’ del 29 08 2006
Italiano, lingua per straniati di Domenico Donatone ‘il riformista’ del 29 08 2006 (scarica pdf)
che fare se è guerra il pensiero della guerra?
saggio di gaetano delli santi (italiano per straniati, fabio d’ambrosio editore, 2004) La scrittura lapidaria Il comune sentimento dell’accettazione passiva e rassegnata, viene (nei versi di Colusso) scabrosamente e provocatoriamente leso. L’infamia di un’epoca terribilmente infangata dalle sue guerre chirurgiche, devastata da una crudele intelligenza capitalistica, alloppiata dalla mercificazione narcisistica dei suoi effetti scenici, sigillata…
tiziana colusso: un elastico teso tra beckett e buddha
recensione del volume italiano per straniati di Mario Lunetta Il rapporto di Tiziana Colusso con il linguaggio è, per sua fortuna, tutt’altro che pacifico. La scrittrice romana sa che quello che chiamiamo appunto linguaggio letterario non è esplicativo ma interrogativo, non è descrittivo ma autoreferenziale, nel senso che non chiarisce e non giustifica nulla se…