intervista a federico bucci

“(…) ci hanno raccontato bugie su tutti i fatti importanti della storia di questo paese, dalla fondazione della repubblica in poi. Hanno cominciato a raccontarci delle bugie, a partire dal Portello della Ginestra (…) piazza Fontana (…) Brescia (…) la strage di piazza della Loggia, Bologna, Ustica, (…), insomma, non c’è una cosa grave successa in questo paese che ha potuto essere svelata.

intervista a giulio casale / spettacolo la canzone di nanda

il teatro è buio e silenzio
unico luogo rimasto in cui si fa buio e silenzio.
io vengo dalla musica e non sopporto sentire musica in ogni ambiente, in ascensore, al ristorante, in banca, nelle suonerie… dappertutto.
io adoro la musica ma la odio in quei momenti perché non prevede il silenzio, le pause.
il teatro ha questa grande dimensione di pausa, di pausa da tutto.

intervista a giuliano giuliani

“(…) ci hanno raccontato bugie su tutti i fatti importanti della storia di questo paese, dalla fondazione della repubblica in poi. Hanno cominciato a raccontarci delle bugie, a partire dal Portello della Ginestra (…) piazza Fontana (…) Brescia (…) la strage di piazza della Loggia, Bologna, Ustica, (…), insomma, non c’è una cosa grave successa in questo paese che ha potuto essere svelata.

intervista a giulio casale

«La massa è tenuta volontariamente molto al di sotto delle proprie potenzialità espressive: questo è un problema costante. Ecco che lì l’arte, una buona canzone, un buon spettacolo, una grande opera pittorica capace di penetrare la coscienza, l’immaginario collettivo, possono essere cose utili, preziose, perché allargano improvvisamente, producono un incontro, uno spavento. »

intervista a franco fabbri

“ci siamo tutti abituati a certe comodità e non si fanno cose che 40 anni fa erano normalissime”
“quando uno va all’estero si rende conto che il centro è da un’altra parte. il mondo ritrova una geometria più normale”
“negli anni ’70 nessuno, se non pochissimi, voleva veramente fare dell’italia una repubblica sovietica…”

intervista a alessandro robecchi

“…non è mica un panda da proteggere, il lettore: il lettore è anche uno da stimolare, da far incazzare, se questo fa parte della propria modalità espressiva ovviamente. non a gratis…”

“…ho avuto un maestro di giornalismo, un vecchio marchigiano pazzo che diceva che è meglio scrivere due volte neve, piuttosto che scrivere ‘la bianca visitatrice’…”

intervista a francesco dal co

“il committente è la prima vittima del luogo comune. è il cane che si morde la coda”

“le grandi trasformazioni di milano non sono quelle che appaiono tutti i giorni sui giornali come la fiera, piazza repubblica (…). le grandi trasformazioni di milano sono gli interventi enormi, giganteschi, come l’ex area dell’innocenti, sui quali nessuno dice niente… ma come è possibile…”

“nella mia rivista (casabella ndr) c’è una pagina rossa ben marcata che indica la pubblicità. quella pagina rossa definisce un ruolo”