
Sia l’ambiguità sia il dinamismo nel Barocco deformano la forma, disponendola su una conflittualità di volumi plastici che con le loro deformazioni si pongono a descri- vere antiteticamente la bipolarità tra spiritualismo e antispiritualismo.
Assistiamo a una forma corporale e incorporale: la forma incorpora- le si muove illusoriamente verso lo spettatore, si rivela tramite irrego- larità visive che coinvolgono (per la ricezione) la percezione retini- ca; la forma corporale invece si muove verso lo spettatore in senso sensistico e cinestesico, coinvol- gendolo fisicamente in uno spazio aperto su più spazi.
È enfatica: la sua enfasi è conte- stualizzata in forme destinate a cancellarsi l’una nell’altra per rifar- si, piegandosi e ripiegandosi su se stesse fino ad annullarsi in uno spazio in cui la forma e lo spazio stesso divengono un tutt’uno.
… Siamo alla legge dei contrarî, che ha tanto caratterizzato il Barocco e ossessionato Giordano Bruno: dallo sfarzo alla rovina, dalla rovina al disfacimento, dal disfaci- mento alla rigenerazione, sino a proporre anche un grottesco che mai si distacca dall’azione rigenerativa degli opposti…