eugenio benetazzo a teatro con bancarotta

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Jeans, maglietta con grafiche aliene, giacchetta elegante e scarpe in pelle, in opposizione alle bretelle, camicia bianca e pantaloni del giornalista poco informato.

Due persone agli antipodi, Eugenio Benetazzo e David Parenzo sono i due personaggi che parlando di economia tracciano un lucido spaccato del presente e del futuro da qui ai prossimi anni.

L’operazione di Benetazzo è importante perché ha trasformato in divertimento un argomento scomodo, complesso ma di vitale importanza.

Un piccolo video sul signoraggio, rilevava con un po’ di approssimazione, che ci sono due grosse parole che strutturano la nostra vita: l’amore e i soldi. Di amore sentiamo parlare da quando siamo piccoli e di soldi invece no. Nelle scuole non c’è spazio per questo capitolo, così la nostra ignoranza sull’argomento permette a chi approfondisce di determinare le regole del gioco a suo vantaggio.

Mentre spostare l’economia a teatro, trasformare le dinamiche della finanza globale in uno show finanziario divertente e didattico, cercare il modo più semplice per far arrivare contenuti di ardua divulgazione, è al limite del rivoluzionario. E se prima parlava con un lessico ipertecnico da operatore finanziario, ora, più rilassato, trova il tempo per usare la parola specifica, definirla e spiegarla; ma non solo, anche il carattere luciferino è una novità.

Piccole gag, immagini proiettate e video articolano una chiaccherata dal sapore casereccio, all’interno di una scenografia scarna e curiosa: un nastro a fasce rosse e bianche costeggia la parte sinistra del palco; all’interno una sedia d’alta classe ospita Eugenio. Dalla parte opposta una pesante scrivania disordinata, dalla quale parla David.

Lo spettacolo è lungo, ricco di dati, di grafici e statistiche, ma scorre piacevolmente, soprattutto per l’affiatamento esistente tra i due personaggi: in più occasioni, come ad esempio piccoli ritardi operativi di apertura di sipario o di inizio video sono riusciti a improvvisare battute ironiche di scherno reciproco, con un taglio gergale contemporaneo. Il contenuto è il riassunto di tutto il percorso fatto da Benetazzo, aggiornato a due settimane fa. Per chi non l’avesse mai incrociato prima è uno shock, perchè sgretola a colpi secchi illusioni maturate nella nostra mente grazie all’informazione fuorviante e idilliaca dei TG italiani.

Lo scenario tracciato dall’operatore finanziario, ha perso molto pessimismo che invece esprimeva in Blekgek, aspettando un altro 1929, infatti lo show si chiude con un frammento di Mary Poppins, dove per due penny, una banca rischia di chiudere. Tutt’altro che apocalittico, anzi pieno di speranza suggerisce a tutti una vita all’insegna del risparmio, per contrastare la neocultura del debito.

Un Benetazzo nuovo e avvincente, che ha smesso di consigliare l’aquisto di grossi barattoli di vasellina…ecco, magari più piccoli.