salone del mobile 2008

Salone del mobile, reparto dedicato al tema delle energie sostenibili, per un design che pensi e si confronti con il tema del futuro (cioè dell’immediato presente) delle fonti di energia rinnovabile. Bene, varcata la soglia della Statale è stato arduo reperire installazioni pertinenti al tema.

E’ grave che chi viene selezionato per essere il propulsore di idee nuove ed intelligenti per le generazioni avvenire, non si preoccupi di fare infrastrutture e sovrastrutture conciliabili con le impellenze del mondo, quali il sovraffollamento, la desolante architettura delle città, il male vivere quotidiano dei lavoratori. Sembra che questi argomenti non avessero a che fare con il loro lavoro.

A partire dal come sono state esposte le installazioni all’interno del contesto architettonico universitario; si è sentito il disinteresse di chi sa allestire in maniera parassitaria e pirotecnica, con luci verdastre radenti statue ed elementi architettonici. Hanno incoraggiato situazioni improbabili come la camera blu pavimentata a gel, senza motivo costruita a 4 rampe di scale da terra. Altre costruzioni, come quella di Pesce, invece sono riuscite a sprecare miseramente buone idee, come le pareti in stoffa imbevuta in un liquido solidificante.

Ci ha colpito una casa in legno pensata per girare intorno a un asse e alzarsi ed abbassarsi con la sola forza delle braccia. Ci ha colpito perchè fin lì sembrava curiosa e audace, poi quando il progettista ci ha spiegato che serviva un area pari a quattro campi da football per puntare le funi, allora abbiamo capito quanto fosse incompatibile con la realtà.

Poi il “serpentone” fatto con dischi di materiale plastico riflettente, secondo me riesce a rivestire l’icona di un momento storico, dove le “grandi occasioni di scambio” vengono confuse con “grandi occasioni per fare business”; non è difficile pensare a quanto sarà venduto quel verme e quanto dovrà pagare alla direttrice di Interni.

Peccato, perchè abbiamo incontrato persone da tutta Europa deluse, che hanno visitato il lungo e in largo il SALONE DEL MOBILE e non  hanno pensato:<<i tempi che ci aspettano sono meravigliosi!>>. Il design di cui siamo stati testimoni è superficiale.

Da ricordare positivamente c’era l’alta qualità dell’utenza femmnile. Ho la sensazione che questa grande esposizione abbia attirato un particolare profilo di donne affascinanti e impegnate in un percorso etico.