i catamoderni: l’impossibile avanguardia contemporanea

12 interviste concentrate in 20 minuti. se avete fretta. a:
silvano agosti, alessandro bergonzoni, federico bucci, massimo bucchi, giulio casale, francesco dal co, elio de capitani, margherita hack, danilo mainardi, alessandro robecchi, sergio staino, arturo shwarz

siamo andati a cercare personalità di oggi che sperimentano il nuovo. e ve le presentiamo tutte assieme in 20 minuti.
figure più o meno note anche al grande ‘pubblico’ che rappresentano di fatto, più o meno consapevolmente, le avanguardie di un’auspicabile nuova umanità.

il video che vi proponiamo è tratto da più di una ventina di interviste che abbiamo raccolto e montato, partendo da più di 50 ore di girato.
il patrimonio lessicale degli intervistati è a vostra disposizione per potervi difendere.
le ovvietà di molte affermazioni sono lontanissime dall’esserlo nel mondo ‘reale’.
comunicare oggi su tematiche semplici, ma fondamentali, è sempre più difficile.

ci siamo stancati di cercare di spiegare ciò che a noi appare paradossale.
ed è appunto nel paradosso che ci troviamo, oggi, in italia, nella nostra città, al bar quando facciamo colazione.
è come se le parole avessero cambiato significato.
da sempre avere ‘torto’ o avere ‘ragione’ è direttamente associato al ‘perdere’ o al ‘vincere’.
la storia è scritta da sempre dai vincitori.
oggi però le cose si sono ulteriormente semplificate.
oggi è il ‘mercato’ a stabilire chi ha ragione e chi ha torto.
se un programma televisivo viene visto da milioni di spettatori, si ha avuto ‘ragione’ a metterlo nel palinsesto.
se per disgrazia si dovesse dissentire circa l’opportunità di tale scelta, nella migliore delle ipotesi ci sentiremmo dire che ‘è il mercato a scegliere’.
di fronte a tale affermazione qualunque discorso perde significato.
dire ‘mercato’ è come dire ‘democrazia’.
dissentire oggi nei confronti dei vincitori o circa le loro scelte, specialmente quando queste scelte cambiano la nostra vita (e non la loro), vuol dire essere dei disturbatori del quieto vivere.
eccoci quindi al paradosso: non è chi provoca una guerra ad essere ‘pericoloso’, ma chi la contesta.
a nulla poi serve l’evidenza dei fatti che le guerre contemporanee non vengono fatte per essere vinte.
ma semplicemente per essere portate avanti.

ci siamo seduti dalla parte del torto perchè ogni altro posto era occupato, citando brecht.
più cerchiamo di spiegarci, più approfondiamo, più diventa difficile comunicare.

ecco perchè siamo andati a cercare personalità di oggi che hanno sperimentato e sperimentano il nuovo.
figure più o meno note anche al grande ‘pubblico’ che rappresentano di fatto, più o meno consapevolmente, le avanguardie di un’auspicabile nuova umanità. spesso parliamo di ‘normalità’ e di ‘quotidianità’ assumendo che più o meno i due termini coincidano. il video che vi proponiamo, è tratto da più di una ventina di interviste che abbiamo raccolto a partire da marzo 2008, montato partendo da più di 50 ore di girato.

scoprirete che il patrimonio lessicale degli intervistati è a vostra disposizione per potervi difendere.
scoprirete che l’ovvietà di molte affermazioni sono lontanissime dall’essere riconosciute come tali.
scoprirete che per comunicare oggi su tematiche semplici ma fondamentali bisogna fare uno sforzo immane.

scoprirete che la quotidianità
è lontanissima dalla normalità.