le operette umorali / di francesco muzzioli

… l’opera non esiste se non viene letta.
Dal che si deduce che la sua esistenza è un effetto della lettura. Non è dunque la sua genesi che interessa appurare. Può essere nata per qualsiasi motivo e il suo creatore (diciamo pur così, anche se preferirei dire: il suo produttore) in quel momento poteva essere in qualsiasi stato. Forse era felice, addirittura euforico o forse era triste, addirittura depresso o disperato.
Tra lo stato dell’emittente e la sua emissione non c’è rapporto di somiglianza: potrebbe avere scritto da felice un’opera disperata, oppure da disperato un’opera allegrissima, perché no? O meglio: chi ce lo dice?
Mai sentito parlare del pagliaccio che deve far ridere mentre il suo animo soffre?

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LETTERATURA
Eccomi, sono come tu mi vuoi!
AUTORE
Fin troppo, mi pare. Così disponibile ti sei data in mano a una gentucola che ti mette in vendita al primo offerente a basso prezzo. Sicché tutti ti praticano, come si vede, e non ci sono più scrittori quanto al massimo scriventi. Ti han sistemata proprio bene! E per non averti di peso, per non dover sprecare locali adatti a farti maturare, volendoti dar via nel minor tempo possibile, si accetta chiunque, meglio se già noto oppure in odore di qualche richiamo o clamore subitaneo. Che se uno di quelli, che erano proprio scrittori e non scriventi, ritornasse a dare un’occhiata, non dico i Danti, gli Ariosti o i Leopardi, non oso neppure di nominarli, ma semplicemente un qualsiasi minore Marinista o Scapigliato, rimarrebbe attonito e non ti riconoscerebbe oggimai, ed esclamerebbe “ma questa è un’altra cosa!”, come a dire senza respiro d’arte. Al mio modesto parere, te ne accorga o meno, sei di già di molto in mutazione, che ti meriteresti, come oggi si usa, un bel prefisso “post-ˮ, senz’offesa, per carità, dato che viene usato in senso positivo, guarda. La postletteratura. Di tanto mutasti. E con derivazione da quel medesimo verbo, da mutante ti ritrovi in mutande…
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