da ‘nuove scitture’ (D’Ambrosio editore, milano, 2005)
di Adelaide Busiello III H
Parole… al primo impatto possono sembrare tali, ma ecco la novità: le parole non sono più solo parole, le parole sono donne, vogliono attirare verso di loro l’attenzione del lettore. Con le loro curve sinuose sono seduttrici e ammaliatrici. A volte si vestono in maniera provocante, utilizzano strane e piacevoli posizioni per farsi leggere, sul foglio vogliono rotolarsi libere tra quell’enorme spazio bianco, vogliono essere ammirate, guardate, desiderate, toccate. Vogliono giocare liberamente con le loro compagne: con ogni forma e misura.
Le parole vogliono meritare più spazio.
Nessuno le comprende, dicono che siano complicate, difficili da accoppiare tra di loro. Alcuni sostengono che vengono lasciate troppo spesso al loro anonimato. Ma……… no, no, se si comportano così è per protesta… vogliono la parità dei sessi!
Si sono scocciate di essere incomprese, di restare in silenzio in mezzo a tanta ottusaggine di persone convinte che siano solo buone a stare ferme e in ordine sulla pagina. Chi ha stabilito che non abbiano il diritto di divertirsi, di essere snobbate da coloro che le preferiribbero in forma di belle immagini colorate? chi dice che sono solo in grado di comunicare se fissate sulla pagina staticamente? chi dice che possono stupire solo se catturate nella loro immobilità? Già, chi ha stabilito tutto ciò? Mica sono così scialbe… come la gente pensa!
Le parole sanno di avere un’arma in più: oltre che comunicare tramite il loro significato, possono comunicare visivamente, possono giocare finalmente al ruolo di madri. Sì, le parole sono madri, nasce tutto da loro, concetti, pensieri, idee, immagini, colori, suoni. E tutto può morire per opera loro.
Allora perché vengono trattate solo come parole? perché nessuno riconosce che il mondo senza di loro sarebbe ancora più vuoto di come è? Loro sì… che dovrebbero scioperare! E se scioperassero… che mondo ci sarebbe senza il loro giocoso lavoro?
Le parole sono uniche anche in questo: pur restando senza senso, non rischiano di restare senza senso; pur di dire a volte più di ciò che dicono, non rischiano di fare brutta figura.
Non tutti però hanno il privilegio di poterle corteggiare. Eppure molti, a cui è stato concesso questo beneficio, le tradiscono con banalità. Abusano di loro insulsamente sino a ridurre la pagina, su cui sono state scritte, carta straccia.
Ma ogni tanto c’è qualcuno che le rende felici… che le apprezza e le rispetta riconoscendo la loro giocosa magnificenza. E loro in segno di ringraziamento non possono fare altro che mostrarsi nella loro forma migliore: sottoforma di scrittura visiva.