rimando

di francesco muzzioli

rima a metro viene dietro
seguo il suono non ragiono
venga il senso che non penso
batto il tempo e passo il tempo
io mi alieno a ciel sereno

rima s’imprima
rima anche minima
rima che mi deprime
rima e amen

*

Irma ha remore: rami e remi ormai
morti rumori mira: amare rime

*

(prima prova)
prendi il testo e mettilo a bagno
in uno stagno (x) un lagno
d’agno (x) con un legno
facci un segno un po’ verdognolo
(x) un mugugno: mondo carogno!
(x) un pugno sul grugno (x) sul ghigno
maligno del patrigno
(x) il guadagno (x) il mio regno
per un assegno! (x) il sogno
del cigno (x) un fregno
indegno (x)

(seconda prova)
non vale una cicca
è una cacca di vacca
ma chi se la cucca
se poi fa cilecca
scintilla non scocca
la filastrocca sciocca
l’acuto lo stecca
ed alla lunga stucca
è di mezza tacca
né poca né ricca
non tocca e non spacca
ma di zucca secca
è ripicca

(terza prova)
adesso voglio dire una sola parola: oro
e poi voglio cantarla insieme a voi in coro
con lo sguardo sognante raccoglierò l’acrocoro
e non smetterò di pensare soltanto a loro
— ché poi si sa che in cucina ancora serve l’alloro
e c’è sempre una ragione banale se io moro
pensare e agire ecco un grazioso ossimoro
anche arrabbiato non avrò dimensioni di toro
e finirò mischiato in un vasto concistoro

poi voglio dire quello che manca: ore
vedi le conseguenze che provocherà l’errore
su tutte le facce si dipinge un qualche terrore
ma non è altro che un passeggero umore
o forse l’inquietudine di un piccolo rumore
non c’è bisogno di fare sempre da censore
spingi anche tu il bottone dell’ascensore
e sii infine rispettoso del tuo datore
dimentica che era in origine un predatore

e poi voglio dirlo e voglio dirlo ora
la situazione non consente alcuna mora
facciamo conto di un aver più dimora
e non importa se il tutto lo si ignora
e non sono comportamenti da vera signora
ed è lo stesso: al tramonto l’orizzonte si dora
ma esca quel che c’è dal vaso di Pandora

questo palazzo è pieno di stucchi e di ori
e tu non sai se c’è ancora un fuori
però sai che ci furono dei muratori
non sorse dal nulla né da una line story
e dove sono pecore lì ci sono pastori

(coda)
òra gli ori óra
ore d’oro orino

*
(alla maniera del Sor Capolavoro, buffone)
che la terra mi si scinda
se non mi piace Rosalinda
è cosa sì pinta e sì linda
il look di Rosalinda
rinuncio alla mirinda
pur di star con Rosalinda
come un assalto di autoblinda
è la pulsion di Rosalinda
zoppicare fo il mio metro
purché di Rosalind l’amor impetro
più di un calzin che si ramminda
tanto vale Rosalinda
quando alfin l’avrò convinta
sarò Mister Rosalinta
siederò su un fico d’india
ripensando a Rosalinda

*
rimando
di rimando
son promosso
o rimandato?

rime rimesse; ma non sempre al posto canonico
rime rimette (le vomita dallo stomaco?)
vendita rime; le do il pezzo che vuole
in offerta a metà prezzo (ma la domanda latita) –