>voce aliena di Francesco Muzzioli, saggio introduttivo di Paola Scotti, a cura di Marisa Napoli,
saggio critico, €27,00. Marisa Napoli (saggista e docente, curatrice del volume) vi accompagna in questo viaggio attraverso pagine, alcune inedite, degli stessi Edoardo Sanguineti e Gaetano delli Santi. Testi poetici e saggi di poetica nei quali i due Maestri presentano e commentano la propria opera. Attraverso un’attenta scelta di saggi ed interviste appositamente raccolte per questo volume, Marisa Napoli ha poi chiamato a raccolta alcuni tra i più importanti critici letterari contemporanei, Filippo Bettini, Marcello Carlino, Mario Lunetta, Francesco Muzzioli, Giorgio Patrizi, a raccontare dei due Autori e dell’Avanguardia.
Quasi a voler trasgredire a tanto ordine, il volume presenta un intervento di trasgressione illuminante. L’alieno, che in modo confidenziale apre libro e capitoli, è Francesco Muzzioli (critico e poeta).
L’alieno solitario di Muzzioli è l’eternauta dell’Avanguardia. Con semplicità l’alieno vi spiega perché il viaggio verso le rive sconosciute (di cui sopra), quando si è lontani dalla costa, spesso è il solo modo di salvare barca ed equipaggio.
Gli interventi dell’alieno vengono accompagnati dalle aliene grafiche pittoriche di Gaetano delli Santi e Fabio D’Ambrosio come a chiudere un cerchio… in quanto Avanguardia è anche e soprattutto scambio interdisciplinare. (…)
(dal saggio introduttivo di Paola Scotti)
Testimone del confronto fra due generazioni di poeti, rappresentati qui da Edoardo Sanguineti e Gaetano delli Santi, questo libro vuole essere non solo terreno per l’esplicitazione di tale parallelo, ma anche mezzo di diffusione della poetica avanguradista.
La letteratura, di cui i due autori sono portavoce, si pone in contrapposizione alla dilagante poesia di matrice simbolista e dall’intento consolatorio prodotta fino agli anni Novanta, attraverso una puntuale contestazione delle convenzioni sottintese dall’estetica di quegli anni, ovvero le leggi di mercato e codici linguistici massmediali.
La banalizzazione del linguaggio e l’appiattimento delle tematiche che derivano dalla poesia oggetto d’imputazione hanno mosso l’interesse di Sanguineti, prima, e delli Santi, poi, verso una poetica sperimentale che offre arricchimento idiomatico e attualizzazione dei concetti, per un’espressione antilirica e desublimata.
I due autori, accomunati soprattutto nelle intenzioni, esprimono qui la propria poetica e il proprio stile, in rappresentanza di un simbolico passaggio di testimone tra due generazioni di autori impegnati politicamente e socialmente e che tendono, quindi, a valorizzare il linguaggio e donare vitalità alla poesia.