stelarnauta / di giuseppe borzone

In un futuro che è già presente, un oggetto spaziale di origine sconosciuta impatta al suolo nei pressi di una periferia urbana durante una notte stellata.
Dalle parti deflagrate dell’oggetto rimane un resto di natura cosmonautica grande poco più di un metro, in sintesi una scatola nera che ha l’aspetto esteriore di un’ogiva munita di cavi prensili.
Il resto viene raccolto da un ignaro nomade che bivacca nei pressi, il quale lo trascina con sé brandendolo dalle sue propaggini dentro l’imboccatura della sotterranea. Il nomade viene contaminato da una secrezione oleosa che il resto secerne.
Nel labirinto della metropolitana si trova inaspettata- mente una comunità di reietti, che vive nascosta nel basamento, e pratica un oscuro culto intorno al residuo di origine cosmonautica: esso ha dato vita a una realtà alternativa.
La contaminazione tramite la sostanza nera crea un condizionamento psichico che si diffonderà inarrestabile in un contagio planetario…

Storyboard di un film non realizzato – un progetto di sci-fi intitolato Stelarnauta; al fine di mostrare l’origine dell’immagine che attraverso le trasformazioni a cui viene sottoposta assume nella sua funzione creativa e narrativa lo status di icona di riferimento o meglio di rappresentazione del mondo.
L’origine dell’immagine ovvero la sua nascita all’interno della camera oscura; come esempio pratico riferito allo storyboard Stelarnauta, passaggio legato alla gestazione dell’immaginario di un film nel suo nascere, esattamente come avviene nel “ventre” della camera oscura…