Autore e data di composizione: parole e musica di Domenico Modugno – 1955
Periodo/successo: I primi anni Cinquanta – l’epoca in cui Modugno è quasi sconosciuto al grosso pubblico – sono il periodo in cui il “grande Mimmo” scrive quasi tutti i suo capolavori facendo rinascere temi antichi in favole moderne. Se dunque Modugno è per antonomasia in tutto il mondo “Mister Volare”, il successo di “Vecchio frack” non fu inferiore allargando però la fama di Modugno straordinario e romantico chansonnier non solo al grande pubblico ma anche ai critici più esigenti.
Commento: “Vecchio Frack”, probabilmente il capolavoro di Modugno, è un racconto perfetto, sospeso tra la cronaca di un’avventura da belle époque (il protagonista parla in francese) e la favola antica di un principe innamorato ed ingannato da una principessa bella e feroce. La canzone si apre con una serie di notazioni magiche e quasi favolistiche – il gatto innamorato e randagio è un alterego del protagonista che ne condivide a specchio il destino – che la voce carica di fascino di Modugno e l’accompagnamento leggero della sua chitarra – a metà tra la tradizione chansonieristica francese e il recitar cantando tipico italiano – sottolineano pur senza enfatizzarli: “E’ giunta mezzanotte / si spengono i rumori / si spegne anche l’insegna / di quell’ultimo caffè. / Le strade son deserte / deserte e silenziose / un’ultima carrozza cigolando se ne va… / Il fiume scorre lento / frusciando sotto i ponti / la luna splende in cielo, / dorme tutta la città. / Solo va… un vecchio frack “.
Con l’entrata in scena del protagonista – assieme alla voce e alla presenza del fiume – l’attenzione si sposta dall’atmosfera sospesa di questa città notturna (mezzanotte è l’ora delle magie) alla descrizione del protagonista, un uomo innominato e misterioso, ai piccoli particolari del suo modo di vestire che ci fanno subito intuire un’eleganza assoluta, straordinaria, principesca: “Ha un cilindro per cappello, / due diamanti per gemelli, / un bastone di cristallo, / la gardenia nell’occhiello, / e sul candido gilet / un papillon / un papillon / di seta bleu. / S’avvicina lentamente, / con incedere elegante, / ha l’aspetto trasognato, / malinconico ed assente, / non si sa da dove vien, / né dove va. / Di chi sarà / quel vecchio frack? / ‘Bonne nuit. Bonne nuit. / Bonne nuit. Bonne nuit. / Buonanotte’ / va dicendo ad ogni cosa: / ai fanali illuminati, / ad un gatto innamorato / che randagio se ne va.”
La tragedia segreta di quest’innamorato romantico dallo sguardo tipicamente malinconico (la malinconia è per definizione un sentimento romantico) non ci viene raccontata ma suggerita ed è naturalmente un grande amore ferito, finito con le nozze della principessa con un altro uomo… ma tutto questo ed anche la morte di questo principe misterioso non è descritto ma lasciato intuire: “E’ giunta ormai l’aurora / si spengono i fanali / si sveglia a poco a poco / tutta quanta la città. / La luna s’è incantata, / sorpresa e impallidita, / pian piano scolorandosi nel cielo sparirà. / Sbadiglia una finestra / sul fiume silenzioso, / e nella luce bianca / galleggiando se ne van / un cilindro, un fiore, un frack… / … / Adieu Adieu / Adieu Adieu / vecchio mondo / ai ricordi del passato, / ad un sogno mai sognato, / ad un abito da sposa / primo ed ultimo suo amor”.
Echi letterari: Domenico Modugno ha una cultura naive ma ricca di fermenti diversi ed importanti: il folklore siciliano e meridionale, la tradizione attoriale e cinematografica italiana, letture disordinate e vivissime (Pirandello, Verga, Goldoni, ecc.) e un fiuto straordinario per cogliere e far rivivere archetipi antichi e millenari. Ad esempio in questa canzone dietro lo sfondo banale e manierato della belle époque è facile distinguere l’immagine archetipa del principe incantato che muore d’amore e lo stesso procedimento lo possiamo trovare in tante sue straordinarie canzoni, il cui successo sta proprio nel dare una veste nuova e brillante a temi mitici ed antichissimi.
Influenze sulla musica successiva: Se non ci fosse stato Modugno – la rivoluzione artistica di Modugno – non si sarebbe spezzata l’egemonia della canzonetta “anni Cinquanta”. Attraverso la breccia aperta dal grande Mimmo cominciò il rinnovamento della canzone italiana. Da lui dunque inizia la canzone d’arte contemporanea.